Gentiloni il presidente non eletto
Il nuovo presidente del consiglio Paolo Gentiloni non è il quarto presidente del consiglio non eletto dagli Italiani, ma il ventottesimo. Questo bisognerebbe spiegarlo bene a coloro che hanno difeso la costituzione italiana votando “No” al Referendum.
Adesso costoro parlano di presidente non eletto. Dimostrano così non dico di non aver letto la costituzione, ma nemmeno di averne capito l’impianto generale. Dal referendum del 4 Dicembre in poi l’Italia si è trovata divisa tra il fronte del “Si” e quello del “No”. S’è detto tanto sul significato del voto. S’è detto su chi ha vinto e chi ha perso. L’unico vero dato che emerge tuttavia è il desiderio dei cittadini italiani di esprimersi democraticamente.
La vittoria del “No” era talmente scontata, infatti, che anche i sondaggisti ci hanno azzeccato stavolta.
Quello che non era stato previsto da nessuno è che andasse a votare il 70% del popolo elettorale. Questa affluenza così alta è certamente dovuta alla massiccia campagna mediatica operata dal governo Renzi. L’enormità delle forze che volevano abbattere la costituzione ha però fallito. L’alta finanza s’è apertamente schierata a favore delle riforme ed ha plaetalmente perso.
Dalle grosse agenzie di rating Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings, passando per la Merkel, Obama e via via per tutti i vari Benigni e cantastorie varie, le pressioni mediatiche per il “SI” hanno portato due risultati. D un lato, come s’è ampiamente detto, alla politicizzazione del voto. Dall’altro all’associazione tra austerity e riforma costituzionale. “Bisogna fare le riforme se vogliamo flessibilità in Europa” ci aveva detto Renzi . Noi le riforme le abbiamo fatte tutte, tranne quella costituzionale appunto. L’Europa però se ne è infischiata continuando a imporci austerity.
Il “NO” degli italiani, se vale la mia ipotesi, è allora un “NO” contro l’austerity. Un no contro le politiche di Renzi, chiara esecuzione delle direttive europee. E’ sopratutto un no contro l’idea che a decidere per loro debbano essere gli altri.
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Che ne dici di mettere un bel mi piace? 😛
In queste condizioni continuare a mantenere in vita un governo che non ha mai avuto un chiaro mandato elettorale appare più che una vera e propria prepotenza nei nostri confronti.
Va poi considerato che la nostra costituzione prevede la nomina del presidente del Consiglio da parte del Presidente della Repubblica, previa consultazione delle camere. Questo compito tuttavia era stato semplificato dalla precedente legge n. 270 del 21 dicembre 2005, meglio conosciuta come Porcellum. Quest’ultima prevedeva tra le altre cose, l’indicazione del candidato premier insieme al simbolo della lista. Dal 2005 in poi s’è di fatto sancita per legge la consuetudine di indicare prima e non dopo il voto la coalizione di governo.
In virtù dell’ultima legge elettorale, l’unico veramente eletto è dunque proprio il candidato Premier, ovvero, Bersani. L’unico nome che compare nella scheda è infatti il suo, coperto dalla nostra “X”. Per noi poveri analfabeti non c’era possibilità di esprimere preferenze infatti. La legge assegnava un premio di coalizione ad una lista, non al singolo partito.
L’attuale governo Gentiloni e quello Letta prima di lui, conta una composizione parlamentare illeggittima. Gode di un premio di maggioranza che i cittadini hanno concesso al PD in virtù della sua alleanza con SEL (sinistra e bla,bla).
Il motivo per il quale i cittadini che hanno votano “NO” oggi parlano di governo non eletto è da ricondurre più che alla costituzione in sé, al ventennio berlusconiano, che ci ha abituato ad un semipresidenzialismo di fatto.
Questo però a guardarlo bene è più un argomento per i sostenitori del “SI”, che per quelli del “NO”. Bisognava infatti cambiare la costituzione e adeguarla al sentire del popolo (ma cambiarla in senso presidenzialista caso mai). Ecco qui allora quanto appare surreale, almeno ai miei occhi, la polemica sulla illegittimità del governo Gentiloni. I sostenitori del “No” dicono la cosa giusta utilizzando l’argomento sbagliato e neanche si accorgono di fornire un ragionamento contro di loro ai sostenitori del “Si”, i quali a loro volta dicono la cosa sbagliata, utilizzando l’argomento giusto:
La presidenza del consiglio NON E’ UNA CARICA ELETTIVA (ripetetelo dieci volte sopra i ceci per punizione).
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Il punto però è perché prendersela tanto con Gentiloni, che non è mai stato eletto. Lui si limita ad eseguire i Diktat di Commissione Europea, Banca centrale Europea (BCE) e Fondo Monetario Internazionale (FMI) organi non eletti? Com’è possibile che nel comune sentire gli Italiani, ci si senta tanto indignati per i politici di casa propria, e non si dica nulla contro i burocrati di Bruxelles? Perché nonostante il fallimento delle politiche di austerity non possiamo mandarli a casa? Insomma se un problema di democrazia c’è questo è a Bruxells non a Roma.
Come è possibile che nessuno sollevi il problema della costituzionalità e legittimità politica delle decisioni imposte dall’Unione Europea? Perché il M5S, come visto scippato della sua legittima vittoria, non solleva questo enorme e gigantesco problema di democrazia? Perché continua a sbandierare soltanto impreparazione e non-curanza per le sorti dello Stato? Il sospetto è che questo sia un movimento che abbia come obiettivo quello di drenare il dissenso per sterilizzarlo in Parlamento.
Lo sapevo che le posizioni del M5S non erano sostenibili, cavolo, anch’io sarò costretto a votare LEGA!!!