POESIA DELLA SERA
Questa poesia nasce da un bisogno profondo di dare voce a ciò che spesso resta inespresso. Le attese che segnano il nostro cammino, i silenzi che ci avvolgono quando le parole non bastano più. Quel senso di vuoto che accompagna i ricordi di cose mai realmente accadute. Attraverso sette giorni – simbolo di un ciclo completo, quasi come una vita interiore racchiusa in una settimana – ho cercato di raccontare la storia di un incontro, di un legame che cresce e sfuma, lasciando dietro di sé solo l’eco di un’assenza.
Il mare, con la sua calma apparente e la sua forza nascosta, diventa il testimone silenzioso di questo viaggio emotivo. È il luogo dove tutto finisce e tutto ricomincia, dove le onde cancellano le tracce sulla sabbia e il vento porta via pensieri che non trovano più dimora. Ho voluto dipingere un quadro fatto di immagini delicate ma intense. Il peso del silenzio, la fugacità dei sorrisi, il desiderio di essere parte di qualcosa di più grande, come il vento che si perde nell’aria.
Scrivendo queste parole, ho pensato a chi si è sentito perso nel flusso del tempo. Ho pensato a chi ha provato il dolore sottile del distacco o la quiete amara della rassegnazione. È un invito a fermarsi, ad ascoltare il rumore del mare dentro di noi, a trovare pace anche nell’assenza.
POESIA DELLA SERA
Il primo giorno tanto ti attesi,
il secondo ti guardai arrivare,
il terzo camminammo assieme,
il quarto eravamo già una cosa sola,
il quinto di nuovo guardai mentre tu tardavi,
il sesto fu del silenzio che ti dedicai.
La domenica nel giorno del riposo, senza guardare né pensare me ne andai,
con la sabbia nelle tasche e il ricordo di cose mai accadute.
Non ci sono sorrisi nel cuore di chi tace, né lacrime, né passioni.
C’è il mare calmo della sera,
quello che rumoreggia solo se c’è silenzio,
quello che tutto ingoia nel suo ventre
quello che ti porta con sé come cullato da un docile vento,
che se fossi stato d’aria avrei potuto essere vento anche io.
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