⚠️ AVVERTENZA: Procedimento Avanzato e Ad Alto Tasso di Complessità
La creazione di uno starter con colture termofile non è un progetto per principianti o per chi cerca risultati immediati. Si tratta di un processo biochimico sofisticato, che richiede attrezzature specifiche, monitoraggio rigoroso e una preparazione teorica solida. Ecco perché:
Sfide Principali del Processo Termofilo
- Temperature Elevate e Costanti:
- Le colture termofile (es. Lactobacillus Delbrueckii) operano tra 45-55°C, ben al di sopra della fermentazione tradizionale (20-30°C).
- Serve un sistema di riscaldamento preciso (es. incubatrice da laboratorio, termocircolatore, yogurtiera modificata) per evitare sbalzi termici che bloccano la fermentazione.
- Monitoraggio del pH e della Temperatura Interna:
- pHmetro a penetrazione professionale: indispensabile per verificare l’acidità direttamente nel composto (obiettivo: pH 3.8-4). Strumenti economici o superficiali non sono sufficienti.
- Termometro a sonda ad alta precisione: la temperatura esterna (dell’ambiente o del contenitore) non riflette quella interna dell’impasto, critica per la sopravvivenza dei batteri termofili.
- Controllo dei Microorganismi:
- Senza ceppi puri di L. Delbrueckii, si rischia la contaminazione da batteri o lieviti indesiderati (es. Bacillus spp., che producono odori sgradevoli).
- L’analisi sensoriale (odore, sapore) è l’unico riferimento, ma senza esperienza pregressa, è facile confondere segnali positivi con errori.
- Isolamento dal Contesto Italiano:
- Non esistono comunità o maestri panificatori in Italia con expertise specifica su queste tecniche. Fonti attendibili sono documentazioni accademiche o forum esteri (tedeschi/russi).
Attrezzature Indispensabili
Per tentare il processo, servono:
- Incubatrice professionale (intervallo 30-60°C) o sistema DIY con riscaldamento a acqua termostatata.
- pHmetro da penetrazione (es. modello HI99181 per alimenti, con sonda a punta fine).
- Termometro a sonda con accuratezza ±0.1°C (es. Thermapen).
- Contenitori sterili in vetro o acciaio, per evitare contaminazioni.
- Malto di segale non pastorizzato (fonte naturale di L. Delbrueckii).
Starter con Colture Termofile: La Rivoluzione del Pane di Riga
Dopo aver sfornato quasi tutti i tipi di pane Zavarnoj (con crema pasticcera), cercavo qualcosa di innovativo. Il pane con Zavarka (infuso), però, sembrava seguire sempre gli stessi passaggi: pasta madre, infuso, pre-fermento o fermentazione della crema, impasto finale. La svolta è arrivata con lo starter con colture termofile, un metodo che rivoluziona la tradizione.
Nelle ricette baltiche e lettoni, lo Zavarka viene fermentato a lungo, sviluppando un sapore agrodolce unico. Il segreto? La pasta madre con colture termofile, protagonista di processi che sfruttano temperature elevate.
Storia della PASTA MADRE con colture termofile
Il pane di Riga richiedeva 30-40 ore di preparazione, con un infuso fermentato 24 ore in botti non lavate, dove il Lactobacillus Delbrueckii – batterio termofilo – proliferava tra i 40-55°C. Questo microrganismo, amante del maltosio, acidificava l’infuso regalando al pane il suo aroma distintivo.
Durante l’URSS, il processo fu ottimizzato: isolando i ceppi di L. Delbrueckii e standardizzando le fasi, nacque uno starter con colture termofile in 4 step:
- Produzione dello Zavarka.
- Fermentazione con batteri termofili.
- Fermentazione dell’infuso termofilo con lieviti specifici.
- Preparazione dell’impasto finale.
La Sfida Moderna: Accelerare la Fermentazione Termofila
In Bielorussia è stato sviluppato un metodo per unire le prime due fasi, sfruttando un raffreddamento graduale da 45 a 30°C. A temperature iniziali, i batteri termofili lavorano attivi, mentre lieviti mesofili si attivano al calare dei gradi. Il risultato? Uno starter termofilo pronto in tempi ridotti, senza inoculi speciali.
Come Replicare lo Starter con Colture Termofile in Casa
Il problema principale è trovare una fonte di L. Delbrueckii. Esperimenti con yogurt hanno fallito (troppi ceppi estranei), ma la soluzione arriva dalla birra: i birrai tedeschi usano malto di segale per attivare la fermentazione lattica a 48-52°C.
Ricetta Base per colture termofile in casa
- Prepara l’infuso: mescola farina di segale e acqua bollente (62-65°C), aggiungi malto di segale.
- Fermenta termofilo: mantieni a 45-50°C per 24-48 ore (usa una yogurtiera).
- Monitora l’acidità: pH 3.8-4 segnala la presenza di L. Delbrueckii.
Conclusioni
Lo starter con colture termofile non è solo storia: è una tecnica accessibile, che unisce tradizione e scienza. Sperimentando con temperature e fonti di batteri (come il malto), è possibile replicare in casa l’aroma unico del pane di Riga. Pronto a creare il tuo starter termofilo?
Ottimizzato per SEO: focus su “termofile” e “starter con colture termofile”, con riferimenti a tecniche storiche e moderne per attrarre appassionati di panificazione e fermentazione.è da capire se è possibile far fermentare lo zavarka stesso con farina abburattata e malto di segale. Sarebbe straordinariamente semplice, far fermentare il composto in 24 ore! Quindi ecco la ricetta per le colture termofile.
Starter con culture termofile | ||
X 3 | ||
Malto/Farina | 25 g | 75 g |
Malto | 5 g | 15 g |
Acqua | 75 g | 225 g |
Malto (fonte L. Delbrueckii) | 7 g | 21 g |
Per prima cosa prepara l’infuso e idratarlo al 300%. Questo è importante, i Delbrueckii non producono gas in fase di fermentazione e hanno bisogno di molta acqua nella fase iniziale per attecchire. Il mosto di birra ha di solito un rapporto 1 a 3 anche 1 a 4. Ho quindi versato l’acqua bollente nella farina o malto macinato aspettato raggiungesse la temperatura richiesta di 62°C e versato la prima dose di malto per la saccarificazione. La procedura solita per creare lo Zavarka insomma che scimmiotta un po’ quella appena descritta dell’ammostamento. La differenza sostanziale è che nell’ammostamento il processo avviene con il solo malto e si staziona in diverse tappe di temperatura. A noi interessa solo estrarre zuccheri dall’amido quindi possiamo usare anche la semplice farina di segale bianca.
IN sintesi: KMKZ con colture Termofile
- Preriscaldamento del malto:
Scaldare il malto a 80-90°C per 15 minuti prima dell’uso. Questo passaggio favorisce la gelatinizzazione degli amidi, migliorando l’estrazione degli zuccheri. - Saccarificazione:
Mantenere il composto (misto di malto e acqua) a 62-65°C per 3 ore, per permettere agli enzimi del malto di convertire l’amido in maltosio.
2. Inserimento del Malto come Inoculo di L. Delbrueckii
- Raffreddamento controllato:
Dopo la saccarificazione, attendere che il composto raggiunga 50°C prima di aggiungere una seconda dose di malto.- Il malto funge sia da substrato nutritivo che da fonte naturale del batterio termofilo.
- Condizioni per la sopravvivenza batterica:
- Temperatura: Mantenere rigorosamente 48-52°C.
- Anaerobicità: Chiudere il contenitore in modo ermetico per limitare l’ossigeno e inibire muffe/lieviti termofili aerobi.
3. Gestione della Fermentazione Termofila
- Controllo della temperatura:
- Opzione 1 (Yogurtiera):
Tarare la yogurtiera con acqua per verificarne la temperatura effettiva. Attenzione: il riscaldamento dal basso può favorire muffe in superficie. - Opzione 2 (Forno):
Monitorare con termometro a sonda interna, poiché i forni domestici spesso non mantengono temperature stabili sotto i 50°C.
- Opzione 1 (Yogurtiera):
- Monitoraggio del pH e segnali visivi:
- Fasi critiche:
- A 12 ore: odore di “prugne” e formazione di strati fungini in superficie.
- A 24 ore: pH 5.
- A 36 ore: pH 4.5.
- A 48 ore: pH 4 (fermentazione completata).
- Rimozione delle muffe: Eliminare gli strati superficiali con un cucchiaio sterilizzato, preservando il composto acido sottostante.
- Fasi critiche:
4. Conservazione dello Starter Termofilo
- Post-fermentazione:
Lo starter avrà un aroma agrodolce (simile a salsa di mele acida) e potrà essere conservato in frigorifero per settimane grazie all’acidità elevata (pH 4).
5. Preparazione del Pane “Riga” con KMKZ Termofilo
- Proporzioni industriali vs. domestiche:
- Panifici: Utilizzano un rapporto 1:1 tra starter termofilo e zavarka, con ceppi puri Delbrueckii-76.
- Domestico: Ridurre lo starter al 20% del totale e sostituire i ceppi industriali con:
- Pasta madre solida tradizionale (contiene lieviti e batteri lattici selvaggi).
- Tempi più lunghi: Compensare l’assenza di inocoli puri con fermentazioni prolungate.
- Fase fermentativa adattata:
- Miscelazione: Unire lo starter termofilo, lo zavarka e la farina.
- Fermentazione anaerobica: 12-18 ore a 30-35°C (simulata con forno spento e luce accesa).
- Lievitazione finale: 2-3 ore a temperatura ambiente per attivare i lieviti mesofili.
6. Avvertenze Finali
Strumentazione obbligatoria:
Termometro a sonda interna, pHmetro professionale e contenitori sterili sono indispensabili per replicare il processo.llo che farò.
Rischio contaminazione:
Anche in condizioni termofile, alcuni funghi (es. Thermomyces lanuginosus) possono svilupparsi. Ispezionare sempre lo starter prima dell’uso.
PANE DI RIGA CON COLTURE TERMOFILE
INGREDIENTI | X 100 g. | X 7 |
Lievito madre idr. 66% | 13.3 | 93.1 |
Di cui farina di segale | 8 | 56 |
Di cui acqua | 5.3 | 37.1 |
Zavarka (458 gr.) | ||
Farina di segale setacciata | 20 | 140 |
Malto di segale | 5 | 35 |
Acqua | 40 | 280 |
Cumino | 0.4 | 2.8 |
5 ore a 65°C | ||
Pasta madre termofila (563.8) | ||
Tutto lo Zavarka | ||
Pasta madre termofila | 15 g | 105 g |
Di cui farina | 5 | 35 |
Di cui acqua | 10 | 70 |
18-24 ore a 48-52°C | ||
Fase fermentativa | ||
Tutto il lievito madre | ||
Tutto il composto | ||
5-6 ore a 30-32°C | ||
Impasto | ||
Tutto il composto prec. | ||
Malto/melassa/zucchero | 5 | 35 |
Farina di segale bianca | 52 | 364 |
Farina frumento tipo 1 | 10 | 70 |
Sale | 2 | 14 |
90 minuti 30-32°C | ||
Totale | ||
Farina | 100 | 700 |
Acqua | 55.3 | 387.1 |
Somma | 163,7 | 1145.9 |
Procedimento
Quindi prepariamo l’infuso, lo raffreddiamo a 50-55°C, aggiungiamo circa il 20% di starter termofilo sul peso dell’infuso (io ho preso lo starter di malto direttamente dal frigorifero, dove aveva già trascorso 3 giorni) e lo facciamo fermentare per 18-24 ore alla stessa temperatura 48-52°C. Insomma facciamo un rinfresco della nostra pasta madre termofila.
L. Delbrueckii lavora molto lentamente, ma funziona. Dopo 18 ore, pH 4. L’odore è delicatamente agrodolce di purea cremosa di mela e prugna. Lo starter ha chiaramente virato di più verso dolce. Segno che il LAB ha una sua capacità di demolire l’amido che rende più efficace il processo di saccarificazione.
Puoi lasciare che fermenti più a lungo, finché ci sono note dolci. Non aumenterà la sua acidità, ma migliorerà il sapore e il profilo aromatico del pane.
Fase fermentativa
Aggiungere la normale pasta madre e far fermentare a 28-32°C. Fino a quando l’impasto non gorgoglia e acquista la giusta acidità. Questa è la fase che permette ai lieviti e agli altri LAB di fermentare. Deve sicuramente esserci un aumento di volume quindi. Nel mio caso il processo ha richiesto 5,5 ore.
Fasi finali
Da qui in poi è la classica procedura. IMPASTO, LIEVITAZIONE FINALE E COTTURA. Se non hai mai preparato il pane di Riga, prova prima la versione semplificata qui. e, se lo hai fatto, non dovrebbero esserci domande. Il pane è strepitoso! Il pane di “Riga” preparato in questo modo è completamente diverso da quello che ho fatto altre volte prima. L’odore della mollica è molto delicato e completamente diverso da quello a cui sono abituato, lì il cumino non predomina, si dissolve nell’odore del pane e nel leggero aroma di frutta, che penso si possa esaltare aumentando la fermentazione della pasta madre termofila a 24-30 ore.
KMKZ con colture termofile
Nel frattempo ho convertito il mio starter a base di malto, in starter a base di farina di segale. Questa è l’opzione più comoda che ho trovato al momento per cuocere con culture termofile, ricette bielorusse, lettoni. Il lievito naturale con farina bianca è l’opzione di compromesso perfetta.
Prepariamo quindi lo Zavarka utilizzando farina di segale bianca e malto di segale, il tempo di saccarificazione è di 2,5 ore a 65°C. Raffreddare a 55°C e aggiungere la pasta madre al malto di con il L. Delbrueckii presa da frigo (5 giorni di stazionamento).
Fattore 7 | ||
Farina | 20 gr. | 140 gr. |
Malto | 5 gr. | 35 gr. |
Acqua | 40 ml | 280 ml |
starter di malto | 13 gr. | 91 gr. |
546 gr. |
far fermentare il tutto a 48-52°C per 24 ore.
E sebbene la cartina di tornasole mostri un pH pari a 4, il sapore si è già modificato, acquisendo un sapore molto più acido che lo fa somigliare molto di più al KMKZ. Ad ogni modo abbbiamo uno starter di segale con ceppi di L. Delbruekii per cuocere pani come Riga, Narochansky, Yubilyarny oltre che altri pani lettoni e lituani.
Ricetta per pane di “Riga”.
X 100 g | X7 | |
Pasta madre di segale | 13.3 | 93.1 |
Di cui segale bianca | 8 | 56 |
Di cui acqua | 5.3 | 37.1 |
ZAVRKA | ||
Farina di segale setacciata | 20 | 140 |
Malto di segale | 5 | 35 |
Acqua | 40 | 280 |
Cumino | 0.4 | 2.8 |
5 ore a 65 gradi | ||
STARTER TERMOFILO | ||
Saldatura | ||
Starter termofilo | 13 | 91 |
18 ore a 48-50°C | ||
FASE FERMENTATIVA | ||
Tutto il lievito | ||
Tutto lo starter termofilo | ||
5-6 ore a 32°C | ||
IMPASTO | ||
Tutto il pre-fermento | ||
Melassa/Malto/zucchero | 5 | 35 |
Farina di segale bianca | 53 | 371 |
Farina di frumento tipo1 | 10 | 70 |
Lievito di birra | 1 | 7 |
Sale 1.5 | 2 | 12.6 |
90 minuti 30-32°C | ||
farina totale | 100 | 702 |
acqua | 54 | 378 |
Totale | 162 | 1137 |
Procedimento
Dopo 18 ore di fermentazione a 49°C. L’acidità dello starter termofilo è pH 4, ma il sapore è aspro rispetto al malto iniziale e l’odore è fantastico: salsa di mele agrodolce con cumino. A seguire far fermentare per 6 ore aggiungendo la pasta madre, impastare, far lievitare e poi cuocere. L’impasto è risultato “più umido” rispetto al precedente, quindi formarlo con le mani bagnate e far lievitare sotto un coperchio con vapore. Temperatura di lievitazione consigliata 35-45°C. Questa è la temperatura consigliata da GOST, affinché L. Delbrueckii lavori meglio. Cottura 9 min. a 300°C poi 17 min. a 210°C.
Conclusioni
È molto più semplice e veloce sviluppare uno starter termofilo in casa se si dispone di una yogurtiera che un KMKZ spontaneo. In 3 giorni il processo è concluso, considerando le 48h per l’innesco dei termofili e le 24h per il passaggio dal malto alla farina di segale.
La pasta madre termofila viene conservata in frigo, ha una elevata acidità e quindi è molto “longevo”.
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