La Russa e il ripristino delle teorie riparative
La recente decisione della Russia di riclassificare l’omosessualità come “malattia mentale” riaccende un dibattito che il mondo scientifico aveva chiuso da decenni. Questo passo indietro non solo cancella oltre 50 anni di battaglie per i diritti LGBTQ+, ma rivela quanto radicati siano pregiudizi culturali e religiosi. Attraverso un excursus storico-religioso, psicoanalitico e diagnostico, esploriamo come l’omosessualità sia stata strumentalizzata, patologizzata e infine depatologizzata, evidenziando i rischi di regressioni come quella russa.
L’Eredità Cristiana: Sessuofobia e Ruoli di Genere
La morale cattolica, fondata su una rigida divisione dei ruoli di genere (“maschio e femmina Dio li creò”), ha plasmato una visione patriarcale della sessualità. Il corpo femminile, ridotto a “ricettacolo sacro”, e l’uomo effeminato, percepito come sovversivo del “ordine naturale”, diventano simboli di peccato (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1992, §2333). L’omosessualità, in particolare quella passiva, è stigmatizzata non per l’atto in sé, ma per la sfida ai ruoli tradizionali:
- Il “femmineo violato”: L’uomo effeminato incarna il disgusto per una sessualità non procreativa, privata del “potenziale creatore” (Boszormenyi-Nagy, 1973).
- Sessuofobia come base: La condanna morale nasce primariamente da una repulsione verso il piacere non finalizzato alla procreazione, poi declinata in omofobia (Foucault, Storia della Sessualità, 1976).
Il Catechismo Cattolico: Castità e “Disordine Intrinseco”
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (1992), l’omosessualità è definita “intrinsecamente disordinata” (§2357), sebbene si esorti al rispetto delle persone. La castità diventa l’ideale imposto:
- Astinenza come virtù: Gli atti omosessuali sono equiparati a fornicazione, pornografia e masturbazione, tutti “offese alla castità” (§2351-2356).
- Paradossi morali: L’invito alla compassione contrasta con la negazione dell’identità, riducendo l’omosessualità a una “prova” da sopportare (§2358-2359).
Psicoanalisi e Omosessualità: Dal Disgusto all’Isteria
Freud: Pulsioni Sessuali e Nevrastenia
Freud, sebbene rivoluzionario, eredita pregiudizi vittoriani. Nella Nevrosi e Psicosi (1924), collega la masturbazione alla nevrastenia e l’omosessualità a un “blocco edipico”. Notevoli i parallelismi con la morale cattolica:
- Sesso procreativo come norma: Il coito interrotto e il preservativo sono condannati come cause di isteria (Tre Saggi sulla Teoria Sessuale, 1905).
- Patologizzazione dell’effeminatezza: L’omosessuale è visto come uomo “mancato”, incapace di superare la fase edipica (Freud, Introduzione al Narcisismo, 1914).
La Svolta di Kinsey sulla omosessualità: Dalla Patologia alla Variante Naturale
Alfred Kinsey, con Il Comportamento Sessuale dell’Uomo (1948), rivoluziona il campo studiando la popolazione generale, non solo i pazienti psichiatrici. Scopre che:
- L’omosessualità è diffusa: Il 37% degli uomini ha avuto esperienze omosessuali (Kinsey et al., 1948).
- Impatto scientifico: I suoi dati portano l’OMS a rimuovere l’omosessualità dall’ICD nel 1990.
ICD e DSM: Il Percorso della Depatologizzazione omosessualità
ICD: Dalla “Devianza” alla Salute Sessuale
- ICD-6 (1948): Omosessualità classificata tra le “deviazioni sessuali” (cod. 320.6).
- ICD-10 (1992): Rimozione come malattia, ma residui di stigma in “disturbi dell’identità di genere” (F64-F66).
- ICD-11 (2018): Nuova categoria “Condizioni Relative alla Salute Sessuale”, focus su disfunzioni organiche (HA00-HA6Z).
DSM: Dalle Sociopatie all’Identità
- DSM-I (1952): Omosessualità come “sociopatia”.
- DSM-III (1980): Introduzione dell’”omosessualità egodistonica”, rimossa nel DSM-5 (2013).
- Svolta del 1973: L’APA depatologizza l’omosessualità dopo pressioni attiviste (Duberman, Stonewall, 1993).
Conclusioni: Depatologizzare omosessualità non banalizzare
La decisione russa ignora decenni di consenso scientifico, riportando l’omosessualità a una “malattia” per giustificare discriminazioni. Tuttavia, depatologizzare non deve significare negare complessità:
- Fattori multidimensionali: Sessualità come intreccio di biologia, psicologia e cultura (WHO, Salute Sessuale, 2006).
- Diritti vs. Riduzionismo: L’accettazione sociale non elimina le sfide individuali, ma le colloca in una cornice di rispetto.
Riferimenti Bibliografici
- Catechismo della Chiesa Cattolica (1992). Libreria Editrice Vaticana.
- Freud, S. (1905). Tre Saggi sulla Teoria Sessuale. Opere Complete, Boringhieri.
- Kinsey, A. et al. (1948). Sexual Behavior in the Human Male. Saunders.
- American Psychiatric Association (2013). DSM-5. APA Publishing.
- World Health Organization (2018). ICD-11. WHO Press.
- Duberman, M. (1993). Stonewall. Penguin Books.
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