Ho deciso di pubblicare le poesie in fascicoli: A corpo libero. Si tratta di un numero consistente di poesie prodotte nell’arco di 5 anni dal secondo liceo al primo anno di università. Lo studio della filosofia mi dette poi altri strumenti per concettualizzare il mondo e rapportarmi ai miei stati interiori.
Con il corpo ma non libero
Questa è la seconda parte che ho deciso di intitolare “A corpo libero”. Il titolo è scelto un po’ in contrasto con la prima parte “rime e congiuntivi”. Siamo già entrati in un periodo diverso della mia vita. L’ultima delle poesie del primo ciclo si concludeva con il primo bacio. Recuperare quell’inciampo non fu semplice. Arrivavo profondamente deluso da quell’esperienza. C’era però di più. Uno strano senso di angoscia, un Horror vacui che allora non seppi definire e da cui solo fuggii. La strada era ancora lunga.
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Allora fu semplice convincere me stesso che il problema è che avevo baciato la persona sbagliata. Una ragazza che conoscevo appena e che neanche mi piaceva troppo. Fu il primo bacio per entrambi. Un po’ mi dispiace per lei. Le poesie parlano quindi di amore. Pare che i miei turbamenti avessero finalmente trovato un posto. C’erano anche prima, ma almeno adesso potevo dargli una forma più riconosciuta al grande pubblico: le pene per un’amore mancato. Se da un lato avrei voluto innamorarmi, dall’altro ero terrorizzato dall’idea di riprovare quelle sensazioni. Una contraddizione da cui non ne uscii tanto facilmente, ma questa è un’altra storia.
Bene può bastare così. Non mi resta che augurarvi buona lettura.
Poesie II
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